In diretta dal giro. Max Lelli ci racconta la corsa dal suo punto di vista
Ok, sentiamoci subito dopo il Processo: Max Lelli risponde al volo con un what’s app e l’appuntamento è fissato.
Appena finito la trasmissione, dove ha commentato con la solita esperienza e competenza la tappa odierna, lo chiamiamo per scambiare qualche opinione con chi il Giro lo sta vivendo da dentro tutti i giorni dopo averne corsi tanti da protagonista.
Che ne pensi del percorso?
Bello . Ben disegnato e duro, anche le tappe di media importanza non concedono spazio al rilassamento con discese tecniche e salite che si prestano ad attacchi improvvisi.
Aru o Contador?
Il cuore ci fa tifare per Aru, ma Fabio non sta molto bene: due giornate storte e una faccia non bellissima. Adesso c’è la crono davanti..e quella non è una tappa per lui. Speriamo si riprenda velocemente
Contador è al 95% ma sta giocando per mettere pressione sugli altri. Anche se la spalla ha preso una bella botta non mi sembra che faccia fatica a muoverla, forse ci sta giocando un po’ al livello tattico.
Che novità tecniche ci sono?
Qualche squadra sta usando il cambio ad impulso elettronico wi-fi della SRAM. Per il resto non ho notato niente di rivoluzionario rispetto allo scorso anno.
Piuttosto c’è da evidenziare la posizione dei ciclisti in bici con grandi dislivelli tra sella e manubrio per migliorare l’aerodinamica. Quasi tutti hanno un differenziale di 15 cm. che richiede grande flessibilità dei femorali e forza nei muscoli lombari.
Cosa vedi dall’interno
Tanti errori tattici delle squadre, che Richie Porte non avesse nessuno vicino… E’ una regola: vicino al campione deve sempre pedalare un gregario di taglia simile che sia pronto a dare la sua bici al capitano se succede qualcosa.
E poi, il ciclismo di adesso è innegabilmente più pulito. Il passaporto biologico e i tempi sulle salite storiche lo dimostrano: con bici più leggere , si sono allungati.
Grazie Max, ci vediamo al Sestriere per la tappa più dura del giro.