In forma per lo scialpinismo

Dai monti agli ambulatori fin sugli scaffali: il Doc arriva nelle vostre librerie con un volume sul training per gli alpinisti. Tante pagine quante le cime salite in questi anni…

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Il libro, edito da Mulatero, è stato realizzato in collaborazione con Ski-Alper (clicca qui per leggere l’articolo della rivista)

Non capita tutti i giorni di scrivere un libro, per lo meno a me, ecco perché l’uscita di “In forma per lo scialpinismo” è stato un momento di una certa emozione: la paura di non aver detto tutto quello che si voleva dire, il dubbio che si potesse fare di meglio, il piacere di avere tra le mani il “prodotto” di tante ore di lavoro, la gioia di poterne sfogliare le pagine.

Il libro, forse il termine è esagerato, è il frutto della passione per questo sport e delle esperienze vissute in montagna, analizzate sulla base di nozioni medico sportive. La valutazione delle qualità fisiche, l’allenamento, l’alimentazione, le patologie più comuni, i supporti tecnologici e l’aspetto mentale sono gli argomenti affrontati con l’obiettivo di fornire informazioni rapide ed essenziali per chi desidera progredire nella pratica di questo sport affascinante e complesso.

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Vitalia offre programmi di training personalizzati per ski-alper. Un esempio?
Il progetto “Obiettivo Mezzalama”  in collaborazione con Giorgio Villosio (qui)

Mi sono sforzato di far capire come funziona il “motore” umano, come bisogna controllarlo, come bisogna alimentarlo. Perché conoscere il corpo ci aiuta ad interpretarne i segnali alzando il livello di sicurezzapiacere nello sport. Così l’aspetto fisiologico dell’allenamento è centrale nel libro: senza un’adeguata preparazione fisica il rischio è più alto ed il divertimento minore.

Tutti i programmi di training sono sviluppati seguendo il concetto di progressione della difficoltà di esecuzione dei movimenti e prevedono un connubio di sedute di lavoro aerobico, rinforzo muscolare, stretching e mobilizzazione articolare (eccovi un assaggio qui). Gli esercizi sono descritti con  fotografie delle posizioni di partenza e arrivo e sono corredate da una sintetica didascalia. Le tabelle di allenamento di aerobico sono invece suddivise per periodi e presentano alternative indoor per chi non può allenarsi nella natura.

Questo libro è insomma un tentativo di guida pratica. Ho provato a raccontare quello che ho imparato sul campo, sempre a mie spese, cercando di seguire gli amici esperti e forti in montagna. Ho vissuto questa esperienza come un atto di gratitudine verso la montagna e le persone che mi hanno regalato tante giornate indimenticabili.

Se ne avete voglia, buona lettura.

[button color=”red” size=”small” link=”http://www.skialper.it/SkialpRace/Articolo/6172/in-uscita-il-nuovo-libro-in-forma-per-lo-scialpinismo.html”]Il volume non si trova in libreria. Puoi ordinarlo cliccando qui[/button]

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Grazie girls!

Sei mesi di corse, un doc e quattro runners. Ieri si è concluso il progetto 4 girls for marathon.

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L’allenamento delle ragazze è iniziato con i test estivi (qui il racconto)

E’ finita l’avventura con le 4 girls. Un’avventura iniziata a giugno con l’obiettivo di portare quattro donne “normali” a correre al loro meglio la maratona di Firenze. Un percorso cominciato con i primi test di soglia all’inizio dell’estate, la costruzione di un piano e la ricerca di fornitori tecnici che ci aiutassero: Asics, Garmin, Enervit.

Allenamento dopo allenamento, ritmi, programmi, chilometri, infortuni, caldo, pioggia. Ogni settimana siamo partiti dall’analisi dei dati sul sito Garmin (ecco come funziona) e sulla costruzione della nuova tabella settimanale.

A settembre le distanze si sono allungate. Poi ad ottobre, alla mezza della Corsa da Re, il personal best per Carlotta, Sara ed Elena ed il primo incidente: la rinuncia di Vale che avendo passato tutta l’estate sui libri, non è riuscita a fare il miracolo. Si va avanti, le tre rimaste continuano a correre bene, il mese passa macinando km.

Arriva novembre, la stanchezza accumulata inizia a farsi sentire. Piccoli segnali da non trascurare: un tallone dolorante, un polpaccio contratto. C’è chi minimizza e chi enfatizza, difficile essere obiettivi. Forza, manca poco, tra una settimana inizia lo scarico. Tra un alleggerimento degli allenamenti e una seduta di fisioterapia, il tutto condito con ghiaccio, è già la vigilia.

Atletica: Firenze Marathon, pettorina anche a ministro Lupi

Alla Firenze Marathon hanno dominato i kenyoti

Tensione e pochi messaggi.
Si parte, si spera.
Si arriva. E’ andata bene, poteva andare benissimo.
Grazie girls, mi avete fatto lavorare, ma ci siamo divertiti.

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Ponferrada, tutti contro Tony Martin

I Mondiali di Ciclismo stanno entrando nel vivo: proviamo a imparare qualcosa (questo, ad esempio) e godiamoci lo spettacolo. Intanto, se siete curiosi, vi portiamo dietro le quinte…

Cycling: Road World Championships 2014 / TTT Men Elite

Il tedesco Martin è l’avversario da battere

Raggiungiamo come al solito al telefono il nostro amico e collaboratore Max Testa, responsabile medico del team BMC, per avere notizie fresche da chi la gara la sta vivendo in diretta. Sono le 9 di mercoledì mattina, tra qualche ora parte la crono del mondiale e Max ha appena finito di controllare con i corridori che tutto sia a posto. Ci dice che è piovuto tutta la notte e che il tempo potrebbe ancora offrire degli scrosci in grado di influenzare la corsa.

Domanda scontata, chi è il favorito?

Tony Martin su tutti, seguito da Wiggins. Poi i nostri BMC: Teejay Van Garderen e Rohan Dennis potrebbero andare sul podio.

Già domenica avete dimostrato di essere in gran forma, con la vittoria della crono a squadre per team.

Si, abbiamo fatto una grande gara. Avevamo alla fine pochi corridori per fare la squadra per le assenze di Phinnej, Evans e Gilbert e allora abbiamo costruito un gruppo molto affiatato facendo due sessioni di allenamento specifiche (di quattro giorni)  nell’ultimo mese. Abbiamo guardato molto l’SRM.

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La Bmc ha vinto la gara di domenica

Cioè?

Il concetto è che ogni volta che sei in testa devi tirare 600 watt per 15”. In gara invece si deve stare a 52-53 km/h in pianura. Ognuno deve spingere allo stesso modo per rendere costante la velocità, i più forti danno piuttosto il loro contributo tirando qualche secondo più degli altri in modo da non creare strappi alla velocità e permettendo a chi è è più debole di mantenere il ritmo. Il nostro allenatore Marco Pinotti ci ha aiutato molto nel creare la squadra con l’occhio esperto dell’ingegnere e dell’ex cronoman. Infine abbiamo una bicicletta superiore in aerodinamica e guidabilità e quindi …dovevamo vincere.

E domenica?

Domenica percorso con due salite: una corta e ripida di 800 m al 10-12% e l’altra più graduale di 3,5 km. Come tutti i mondiali saranno le squadre a fare la corsa dura. Molti corridori pensano che i velocisti non arriveranno perché si farà selezione prima. Certo che noi puntiamo su Tejay, Gilbert e Van Avermat.

Tu su chi scommetteresti?

Mah, i soliti: Valverde, Rodriguez, Nibali e Visconti.

Alimentazione e abbigliamento: ci sono novità?

Tutto invariato. Al mondiale non si sperimenta nulla. Poi ci sarà la variabile del tempo ad aggiungere incertezza.

[button color=”red” size=”medium” link=”http://www.vitalia-informa.it/rulli-si-grazie/”]Max Testa da ottobre fornirà la sua collaborazione a Vitalia per l’elaborazione di programmi di allenamento personalizzati sui rulli. Stay tuned![/button]

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Maratona dles Dolomites: una gara perfetta

Ricordi dolomitici e un in bocca al lupo ai fortunati al via domani: si corre la 28° MDD, diretta streaming su Rai Sport.

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La Maratona dles Dolomites l’ho fatta due volte, 2011 e 2012: se non fosse per gli impegni e per la difficoltà ad iscriversi la ripeterei ogni anno. E’ una gara bellissima, di cui si sa tutto grazie ad un’esposizione mediatica incredibile.

Penso però che il vero fattore critico di successo che ha fatto emergere questa gara nella moltitudine di competizioni che affollano il calendario sia l’amore degli organizzatori per la propria terra. Un amore che traspare dall’uso dell’antica lingua ladina, dai costumi locali, dal coinvolgimento della popolazione, dalla cura quasi maniacale per l’ambiente. Questi presupposti, uniti ad una cornice che non ha bisogno di essere descritta ed a un territorio focalizzato sul turismo, hanno fatto sì che la MDD diventasse “la gran fondo” per eccellenza, la maratona di NY del ciclismo.

Ecco allora che nella griglia d’onore, assieme a chi se l’è guadagnata con i piazzamenti delle precedenti edizioni, compaiono i nomi di personaggi noti dello sport, dello spettacolo, dell’industria e della politica. Tutti vogliono esserci. Tutti insieme nel freddo dell’alba dolomitica ad attendere che la voce del patron Michil Costa dia attraverso gli altoparlanti il via alla gara.

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Che cosa ricordo delle mie partecipazioni? Bellezza, educazione, organizzazione.

Bellezza del percorso che, seppur severo, non è cattivo: lascia passare dignitosamente chi si è preparato ed affronta la gara con l’onesta valutazione delle proprie capacità.

L’educazione degli organizzatori e della popolazione locale, ma anche quella dei partecipanti che sono più corretti rispetto alle altre gran fondo: non spingono, non fanno sorpassi azzardati, buttano i rifiuti solo nelle zone designate. Insomma, che l’educazione sia contagiosa…?

Infine l’organizzazione, che cura con attenzione microscopica ogni piccolo dettaglio della complessa macchina: i bus elettrici per spostarsi, i parcheggi, il centro dove si ritirano i pettorali, i volontari che indirizzano i partenti nelle griglie, quelli che li attendono ai ristori, quelli che li accolgono all’arrivo. Tutto è perfetto.

Ai fortunati che parteciperanno quest’anno, l’augurio di vivere una giornata indimenticabile!

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Ci vediamo al(la) VaLentino!

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Puntuale come il solstizio d’estate, giovedì 3 luglio ritorna la Valentino.

È una gara fantastica, dura e divertente allo stesso tempo. Percorso nervoso, brevi rettilinei, curve, salite e discese.

Sembra che tutti partecipino per il gusto di stare insieme ed invece allo sparo si parte a tutta alla ricerca del tempo, per battere l’amico, per arrivare meglio dell’anno scorso.

Il problema è che è caldo, di solito, ed è anche umido e sono anche le otto di sera e si hanno alle spalle otto o nove ore di lavoro.

Allora qualche consiglio per non finire sui gomiti.

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Il pranzo non va saltato: una bella insalatina con bresaola o tonno, un panino, una macedonia e mezzo litro di acqua minerale.

Alle 17 spuntino: un Enervit pre-gara o una fetta piccola di crostata.

Alle 19,3arriviamo in zona gara, portandoci una borraccia con Enervitene in 500 cc di acqua molto fresca.

La berremo facendo riscaldamento. E già perché il riscaldamento è importante anche con il caldo. 10’ a ritmo blando e poi tre progressioni da un minuto. Un po’ di stretching e via in griglia.

Buona corsa a tutti!

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Un errore senza prezzo

Ospitiamo con piacere una riflessione sui Mondiali di Calcio dell’amico e collega Alberto Andorlini. Responsabile della rieducazione funzionale del Palermo Calcio, Andorlini ha lavorato per Siena e Chelsea, ha allenato Batistuta a Dubai e collabora con Technogym per il progetto di ricerca e formazione sull’Ability Training cui partecipiamo anche noi (qui puoi leggere il nostro speciale sulle Paralimpiadi: la migliore spiegazione del concetto di abilità). E’ un creativo del movimento e dell’allenamento.

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Pochi sanno che i mondiali di calcio non si giocheranno in Brasile. I Mondiali quelli veri intendo.

Il Campionato del mondo del Brasile esiste. Questo sì. E il Brasile rappresenterà un palcoscenico mediatico assolutamente verosimile. Ideato, costruito, e assemblato, sulle impalcature virtuali di eventi paralleli, il Campionato Brasiliano si farà.

L’erba, sintetizzata e selezionata da menti altrettanto sintetiche, resisterà all’onda impazzita di jingles e mascottes. La pubblicità si impossesserà di ogni respiro. Il Pubblico si impossesserà della Pubblicità. L’Anonimo Privato si impossesserà del pubblico. E lui solo, l’anonimo privato, si ciberà delle onde azionarie irradiate dal Paese delle Meraviglie. Ogni esecrabile sospetto, ogni inudibile credo, ogni invisibile pensiero, ogni insondabile emozione, tutto, tutto, sarà vivisezionato, parcellizzato, frammentato, masticato, e digerito. E finalmente espulso, per le contorte vie dell’evidenza giornalistica.

E noi vibreremo, come mansueti ghirigori di fumo, attratti da dimenticate pulsioni maniacali e assuefatti al rullare ritmico di consonanze primordiali. Ci accasceremo disfatti nella catarsi della sconfitta, o salteremo, energici ed energetici come non mai, nell’esplosione di una vittoria insperata e dispettosa. Il dramma psicocinetico dell’epopea calcistica si consumerà lento, sulle braci di un’ara sacrificale, lunga 30 giorni e tangibile, come 50 pollici di altissima definizione.

Loro, i conturbanti eroi dell’era Twitter, indosseranno morbide scarpe infrangibili e calceranno l’eleganza dei gesti oltre i confini euclidei dei 90 minuti.

Tutto questo accadrà. E lascerà ricordi palpabili come la parabola eterna della vergine-palla il volo senza peso e senza sesso dell’angelo calciatore.

Detto questo. Concesso questo. Sopportato o supportato tutto questo, eccoci al dunque. Pochi sanno che i veri Mondiali non si giocheranno in Brasile. Questo lo sussurro all’orecchio di chi è attento ai segnali del Momento. Alle scie celesti dell’eterno e vero Movimento.

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veri Mondiali si stanno giocando da quattro anni, ai quattro canti del Mondo.

E i giocatori siamo noi.

La cosa buffa è che nessuno ci ha avvertito. E non c’è nessuno che ci abbia spiegato le regole.

Giochiamo tutti i giorni. Noi tutti, tutti noi: abbandonati e stanchi, irascibili e incompresi, deboli e incapaci. Tutti noi, poco artisti e poco atleti, molto poco allenati a trattenere un solo, unico, disperato pensiero.

Io sono stato eliminato qualche mese fa – peccato! – quando, una sera, mi sono attardato al computer, dimenticandomi di respirare il tramonto che mi stava aggredendo.

Pago ancora. Per quello che è stato.
Un errore senza prezzo.

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Charlotte, un’altra musica

Questa è la marea viola della DeejayTen di Firenze. 12 mila iscritti. A tagliare il traguardo, per la sola categoria femminile, sono più di 1900.

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Domenica Charlotte ha terminato la sua “10 km” in 39′01”5° tra le donne. Potremmo dire di aver, non centrato, ma addirittura stracciato l’obiettivo. In realtà non è così. Ci piace essere precisi, perché nella corsa bisogna esserlo…

Il percorso era mal misurato e la reale distanza è risultata di 9 km e 300 m. Questo riporta il risultato ad un più realistico 4’15”-4’20”/km. Più realistico, ma comunque brillante se pensiamo che 2 mesi fa Charlotte correva i 10 km a 4’45”/km.

Proviamo allora a fare alcune considerazioni. Essere partiti da un test con misurazione del lattato ci ha dato le informazioni giuste per poter costruire un programma personalizzato e crearci un obiettivo sfidante ma raggiungibile. La nostra atleta ha rispettato alla lettera la pianificazione settimanale, in una parola, è una tosta. Non ha mollato e ha preso tutto sul serio, l’associazione di esercizi specifici per la muscolatura al programma di corsa ha amplificato i miglioramenti.

Ora non resta che ritentare una 10 che sia una 10. Charlotte sarà a Milano a fine maggio per portare a casa un risultato su una distanza ufficiale.  Partenza ore 21,30 per una gara rosa e in notturna: migliaia di donne si sfidano nella “We own the night” organizzata da Nike (ci sono ancora posti nel team di Running Charlotte, contattatela!)

Oggi riposo, ma da domani si ricomincia…

Stay tuned!

Qui il resoconto della gara di Charlotte.

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E adesso… pedala!

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Nella foto i protagonisti dell’edizione 2013 con il vincitore Nibali.

Si comincia! Sta partendo in queste ore in Irlanda il 97° Giro d’Italia e ci sarà da divertirsi: sono 22 le squadre, 198 i corridori, e una decina i favoriti, almeno sulla carta. Evans, Basso, Quintana, Roche, Martin, Rodriguez, Hesjedal, gli sprinter, gli scalatori, i passisti: il Giro è un arcobaleno di talenti.

Ci saremo un pochino anche noi di Vitalia: i nostri collaboratori Max Testa e Fabrizio Borra hanno preparato alcuni dei campioni (clicca sui loro nomi per leggere le interviste) e siamo fieri di loro!

Quest’anno il percorso è durissimo. Ogni corridore spenderà circa 100.000 calorie (sapete quanti piatti di pasta sono? Circa 250!) per andare da Belfast a Trieste a pedali. Le biciclette pesano non meno di 6,8 kg. Saranno 21 giorni e 3449 km di fatica, sole, vento, pioggia, salite infinite e discese da brivido, volate, fughe, scatti e attacchi.

Sarà come sempre uno spettacolo bellissimo perché l’Italia, non ce ne vogliano i Francesi, è il più bel palcoscenico del mondo su cui rappresentare il ciclismo.

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Ad ognuno il suo esercizio

Charlotte chiama Vitalia è una storia di amore per i dettagli. E’ l’incontro digitale-podistico di una runner-blogger e di un medico dello sport 2.0.

Running Charlotte registra ogni km sul suo blog. Vive a due passi da Vitalia, ma ci ha conosciuti su Twitter… quando ci ha cercati non abbiamo avuto dubbi: un’atleta così bisogna allenarla online!

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Per questo da oggi il nostro blog ospiterà una sezione speciale con il racconto dei suoi progressi. Di settimana in settimana vi aggiorneremo: i ritmi saranno serrati, abbiamo un obiettivo preciso. Anzi, un traguardo: quello della DeeJay Ten di Firenze, il prossimo 18 maggio. La gara richiede di curare alla perfezione ogni aspetto della corsa: sono solo dieci km, bisogna andare a tutta.

Il lavoro di Charlotte si dividerà in varie fasi, e prevede, oltre all’allenamento individuale, test specifici e sedute da Vitalia.

Si parte con un classico test del lattato sul treadmill per verificare la velocità e la frequenza cardiaca a cui correre il lungo, il medio e le ripetute. In base al risultato del test si costruirà anche il programma d’allenamento finalizzato ad una gara ad alta intensità come sarà appunto la DJ10.

Eseguiremo quindi l’analisi biomeccanica della corsa per capire il tipo di corsa di Charlotte e verificare che le scarpe scelte siano adatte al suo tipo. Il test è condotto sempre sul treadmill con il sussidio di un sw che analizza gli impulsi che arrivano da due barre a raggi infrarossi collocate sui bordi del tappeto. Ad ogni impatto del piede, le barre mandano un impulso che viene elaborato dal programma calcolando così tempo di contatto e tempo di volo, tipo di appoggio, simmetria dx-sx, frequenza e lunghezza della falcata. Il tutto è anche filmato con due telecamere che permettono di approfondire, fotogramma per fotogramma, tutte le fasi della corsa.

Da ultimo, si passa alla valutazione della forza e della core stability, perché come abbiamo detto spesso, non si corre solo con le gambe.

Gli esercizi del piano di allenamento di Charlotte serviranno a migliorare la sua tecnica di corsa e la sua stabilità, contribuendo attivamente alla prevenzione di infortuni.

A presto!

Qui puoi leggere l’articolo di Charlotte:

Vitalia chiama Charlotte

Chiamaci per allenarti anche tu come Charlotte.

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Un Po di corsa

Correre con il freddo

E con questa siamo arrivati all’ultima gara del 2013. Si parte per la mezza maratona “Un Po di Corsa” affiancata da un percorso più breve di 10 km per chi ancora non se la sente di sfidare le lunghe distanze.

Che gara sarà? Sicuramente sarà un’altra bellissima festa, come tutte quelle organizzate da Base Running, farà freddo e sarà un “Po” umido: il percorso si snoda lungo il fiume. L’anticiclone di questi giorni sta alimentando le gelide nebbie di dicembre ma chi arriva a questa gara è già temprato dal freddo della stagione e domenica l’adrenalina della competizione farà il resto.

Allora, pantaloni e maniche lunghe, berretto o fascia, guantini e via. Il riscaldamento dovrà essere ancora più curato che di solito. Almeno mezz’ora per essere sicuri di partire con la muscolatura davvero calda. Come al solito, la nostra raccomandazione è di consumare una borraccia con maltodestrine nell’ora che precede la partenza in modo da essere adeguatamente idratati e con il giusto livello di zuccheri nel sangue al momento del via. E poi l’olio da riscaldamento con cui massaggiare energicamente le gambe prima di infilare i pantaloni. I più forti e veloci correranno meno vestiti, come al solito, e per loro l’uso dell’olio sarà ancora più importante.

Dopo l’arrivo, togliere subito i capi bagnati e indossare qualcosa di caldo ed asciutto: un bel piumino sarebbe l’ideale, e poi un buon tè caldo.

Non possiamo rischiare di ammalarci perché il 22 ci aspetta la salita alla Maddalena!

Buona corsa a tutti!

[message type=”info”] Per approfondire sul riscaldamento e l’alimentazione pre-gara vi consigliamo di rileggere l’articolo sulla Corsa del Re. I consigli sono ancora validi! [/message]

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